Un veicolo per il recupero…

ADRES V

Il KSC ha definitivamente approvato il progetto ADRES V. Finalmente il KSP avrà, molto presto, un veicolo di recupero versatile che permetterà non solo l’approccio alle capsule in ritorno dall’orbita ma anche il primo soccorso e l’accoglienza dei kerbonauti.

Proprio così. Quello che intendiamo realizzare, con questo progetto, è un veicolo che mutui alla base gli stessi concetti chiave del KUV ovvero versatilità e flessibilità ma che tenti di superare l’attuale soglia di utilizzo.

Il progetto ADRES V intende, infatti, realizzare un veicolo che sia in grado di approcciare le capsule in atterraggio o in ammaraggio nei pressi del KSC e non solo.

Perchè non solo? Beh, la risposta è molto semplice: il progetto intende lavorare fianco a fianco con i ragazzi dell’iniziativa KOEUS, che ha l’obiettivo di realizzare basi di appoggio per il Kerbal Space Center dislocate in diversi biomi di Kerbin.

Insomma, la nostra visione prevede la realizzazione di uno o più veicoli di terra (o di mare) in grado di effettuare un recupero del velivolo orbitale in atterraggio o ammaraggio, con la capacità di ospitare i kerbonauti appena atterrati o ammarati e riportarli sani e salvi al KSC senza intoppi.

Questa è una necessità sempre più impellente dal momento che le missioni che andremo a realizzare nel prossimo futuro richiederanno una presenza più costante in orbita e ancora non sappiamo quali conseguenze potranno avere sulla fisiologia kerbal.

Le prime missioni hanno avuto una fase di recupero standard che va rivista. Dobbiamo stilare un protocollo ufficiale di recupero. Compito di questo progetto sarà anche quello di stilare tale protocollo. Queste sono immagini che, presto, non vedrete più.

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Così come non vedrete più immagini come quella di Jeb, in piedi sopra la capsula ammarata. Questo, ormai, fa parte del nostro passato. Ora siamo proiettati al futuro. Siamo proiettati verso il primo veicolo del progetto ADRES V.

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E fare tutto questo per la sicurezza dei kerbonauti. E per un migliore programma spaziale. E per la qualità stessa del Kerbal Space Program.

E ora basta, al lavoro!

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